08 ottobre 2007

Lecco, 6.42

Un sacco di gente che non t'aspetti; decine di pendolari, perlopiù giovani studenti, che insinuano la linea gialla.
Il treno per Milano arriva da Sondrio già stanco e pieno di viaggiatori assonnati che sembrano dire: "questo è il mio treno! Se vuoi salire fallo ma in silenzio!". È un po' come quando in compagnia si saliva al capolinea sul pullman delle 7.25 e si prendeva possesso degli ultimi posti marcando il territorio.
Quello delle 6.42 è un treno rispettoso, lui sà che è presto e la gente vuole stare tranquilla. Anche sulla banchina i pendolari arrivano con discrezione e se conoscono qualcuno lo avvicinano e si salutano come si saluterebbe un amico durante la Messa quando s'incrocia lo sguardo.
Il 6.42 è un buon orario, apprezzo i suoi toni sottomessi nell'i-pod della vicina ragazza valtellinese che è appena percettibile solo a treno fermo.
Si, lo apprezzo molto, anche perchè so già che poi, l'eurostar, non sarà così.


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