07 aprile 2006

L'uomo politico cristiano, prima Cristiano e poi Politico

Far politica da cristiani è possibile in un mondo governato dal potere economico?
Perché la Chiesa non "scende in campo" esprimendo chiaramente delle linee guida per i suoi fedeli?
Ora che non c'è più un unico partito in cui riconoscersi ci troviamo di fronte ad una sorta di diaspora dei cristiani?

Queste grandi e complesse domande possono essere lecite da un punto di vista prettamente sociologico ma non da parte di chi si riconosce innanzitutto Cristiano e poi aderente ad un determinato schieramento politico.
Se un'analisi storica e sociale del fenomeno politico-cristiano può far emergere una progressiva dispersione della "voce cattolica" in campo parlamentare, una lettura cristiano-politica del nostro tempo ci fa invece percepire una nuova chiamata all'evangelizzazione: quotidiana, missionaria e personale.
Quotidiana, perchè ogni giorno al lavoro, a scuola, nei consigli di zona e comunali, tra amici ed in ogni altra occasione abbiamo il dovere di trasmettere con tutto il nostro essere gli ideali che ci muovono.
Missionaria, perchè Gesù Cristo non ci ha detto "riunitevi tutti insieme e formate un paese dove poter essere felici e tranquilli tra di voi" ma più volte ci ha esortato a lasciare la nostra casa, i nostri affetti, la nostra quieta esistenza per andare ad annunciare il vangelo in tutto il mondo.
E ci tengo a sottolineare che la prima missione in assoluto non è tra gli indigeni dell'Amazzonia ma tra gli indigeni urbani di casa nostra!
Personale, perchè noi Cristiani, noi Di Cristo, siamo chiamati uno ad uno ad "Andare". Ognuno di noi ha la sua missione. Che sia in parlamento, in municipio o per la strada poco importa, ma tutti siamo chiamati personalmente ad essere espressione contemporanea di Gesù.

Come si può allora parlare di Diaspora dei politici cristiani se proprio il fondamento del nostro essere Di Cristo ci porta ad essere sparsi per il mondo ma rimanendo sempre Uniti in Lui?

E la Chiesa? Perché non ci da delle linee guida?
Probabilmente la maggior parte di chi si pone questa domanda non si ricorda di un piccolo manuale di esortazioni per la vita politica-sociale-comunitaria quotidiana pubblicato anni indietro e ristampato infinite volte: il Vangelo. Si, proprio il vangelo, scritto duemila anni orsono è lo strumento più attuale in grado di accompagnarci e sostenerci tutti i giorni nel nostro vivere quotidiano.
Da cristiani (politicamente impegnati o meno) non possiamo guardare l'Italia di oggi dall'esterno, come degli spettatori a teatro. Siamo pienamente dentro questa realtà, è la Nostra realtà. Siamo Noi che la formiamo e Noi abbiamo il dovere di farla crescere e migliorare perchè tutti quanti siamo chiamati a dare un personale, piccolo contributo ogni giorno.
L'invito che mi sento di fare a tutti è quello di far si che l'essere cristiani non sia solo un titolo da mettere sul biglietto da visita insieme a geometra, dottore o manager, Ma diventi il motore che muove le nostre menti , il fuoco che scalda le nostre case, la luce che guida i nostri passi.

(Lecco, 29 novembre 2003)

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