05 dicembre 2005

Mica si può.

e no.

3 mesi dopo?

ma va.

mica si può.

appunto.

3 mesi dopo?

mica dopo di me.

dopo di te.

dovrei dire di voi.

e dovrei dire di noi.

ma dovrei dire anche altro.

o non dovrei dire più niente.

che forse è meglio.

perchè si sa.

si sa cosa succede,

a parlarne,

troppo.

eh no.

mica si può.

per ora.

aspettiamo la distinta.

e vediamo che numero c'è su.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

oggi è passato...

il vento del Nord
dico,
è passato...

ha preso i miei desideri
scritti
nero su bianco
o
bianco su nero

lì ha presi

ora sono lì

volano

ondeggiano

ritornano

ma

viaggiano

attendo...
il
regalo...
giorno...
momento...

la
stella...
stalla...
voglia...

una voce dice: "Grida"
ascoltate oggi la sua voce...
"Non indurite il cuore"...

attendete...
attendiamo...

la distinta
e vediamo che numero c'è su

lB

Anonimo ha detto...

Accostiamoci a Lui
per rendergli grazie...

Salmo 95

Anonimo ha detto...

Ora parla il mio diletto e mi dice:
«Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
Perché, ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna.

Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.
Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!
O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro».


Chi è colei che sale dal deserto,
appoggiata al suo diletto?
Sotto il melo ti ho svegliata;
là, dove ti concepì tua madre,
là, dove la tua genitrice ti partorì.
Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore,
non ne avrebbe che dispregio.

(Cantico dei cantici, 2 e 8)