10 novembre 2005

Libertà

Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu/
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me/
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi/
Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita/
Se quella tastiera è infinita/
Su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio/
[...]
Tutto quel mondo/
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce/
E quanto ce n'è/
[...]
E' una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò. Lasciatemi tornare indietro.
Per favore/

(A.Baricco, Novecento)


Lo anticipava il saggio Jeremy in un suo commento ieri.
Nell'era del Quello-che-voglio-Subito la libertà non è avere Sky e poter guardare ciò che si vuole.
la Libertà e decidere di lasciare la tele spenta e leggere un buon libro.
Intendiamoci, non sputo sopra la possibilità di vedere il derby seduto comodo in poltrona.
Però stamattina (01.15) mi sono reso conto che anch'io, come i miei che criticavo poche ore prima, alla fine avevo guardato Italia1.
Dico alla fine perchè verso le undici ha visto due puntate di CSI, un pezzo di ER e metà cartone di Grisù (a mezzanotte e 20!!??).
Tutto-e-subito. Ecco cos'è in realtà.
Ogni tanto va bene ed è bello vedere esattamente ciò che vorremmo. Ogni tanto. E' questo il punto. Perchè dopo 3, dico 3 puntate, anche CSI rompe i coglioni cone qualsiasi altro programma.
Manca l'attesa del programma che ti interessa davvero.
Manca il tempo dell'attesa.

Se al ristorante hai un menù con mille pizze differenti, alla fine, stai pur certo che prenderai la stessa che mangi sempre e chissenefrega!

Spegnete la televisione e portatemi la mia margherita!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sarà... ma ogni volta che rileggo queste parole di Baricco e ripenso all'audiorium-sedie-verdi dove l'ho indegnamente letto agli adolescenti questa estate... mi vengono ancora i brividi.
Tu eri là, con il Poeta accanto. Appena prima dell'agostostorico.
Brividi...brividiveri...