Con la mia tazza di rame in mano...
Secondo me Dio è ancora lì, col grande puzzle sotto il naso, a chiedersi dove son finiti quei due pezzi che andavano così bene insieme.
Il cavalletto piantato nella sabbia, a pochi metri da lì.
Solita tela bianca, sul cavalletto. Solito vento da nord, su tutto.
E' difficile.
Il mare è difficile.
E' difficile capire da dove iniziare.
Il problema è: dove cavolo sono gli occhi del mare?
Questo è il problema: dove inizia il mare?
E voi... voi cosa studiate con tutti quei vostri buffi strumenti?
- Dove finisce il mare.
Due pezzi di puzzle. Fatti l'uno per l'altro. Da qualche parte del cielo un vecchio Signore, in quell'istante, li aveva finalmente ritrovati.
- Diavolo! Lo dicevo Io che non potevano essere scomparsi.
2 commenti:
Eh si, è sempre difficile capire da dove iniziare....e anche da dove ricominciare!
L'importante -dicono- è buttarsi, lanciarsi un pochino più in là, per raggiungere l'appiglio...consapevoli dei propri mezzi, e un po' fiduciosi nelle proprie forze.
Al massimo quello sotto (o sopra?) ti tiene.
Non mi tolgo di testa il brivido della prima volta che mi son trovato appeso... e mi sono dovuto buttare...
è vero, di mio faccio tanti bei voli, ma
volare
sapendo di farlo,
scegliendo di farlo...
è un'altra cosa.
Significa perdere qulacosa di quello che si è capito/imparato/visto/ fino a quel punto.
Ricominciare, un po' più in là.
Ne vale la pena. Sempre.
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